Tour de France 2022, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2022.

TOP

Tadej Pogačar (UAE Team Emirates): Potrà anche iniziare a diventare noioso, ma se non è “top” lui, dura trovarne altri. Lo sloveno tiene chiusa la corsa facendo lavorare la squadra fin da quando si origina la fuga di giornata. Sulla salita finale subentra al lavoro dei compagni e mette tutti in fila, costringendo parecchi uomini di classifica a staccarsi. Al momento dei fuochi d’artificio conclusivi, è prontissimo prima e spietato poi. Jonas Vingegaard lo attacca, gli mette le ruote davanti e sembra potersi involare verso la vittoria. Pogačar, però, resiste, tiene botta e salta il danese proprio negli ultimi metri di corsa per la seconda vittoria consecutiva del suo Tour, l’ottava in carriera sulla strada della Grande Boucle.

Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): Per dare vita a duelli spettacolari bisogna essere in due. Il danese si conferma corridore che in salita sa fare la differenza e dimostra di essere l’unico vero avversario di Pogačar in chiave vittoria finale. Questa volta non ci sono guai meccanici a rendere la sua giornata complicata: così, arriva fresco nel momento decisivo della giornata, alle pendici dell’erta conclusiva. La squadra lo scorta nel migliore dei modi, lui tiene le ruote dell’avversario e poi, nelle ultime centinaia di metri, piazza l’attacco che potrebbe valere il suo primo successo di tappa alla Grande Boucle. “Potrebbe”, perché sulla sua strada c’è “quell’altro”, che sul traguardo della Planche des Belles Filles voleva proprio vincere.

Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe): Il tedesco si conferma a suo agio nelle fughe a lunga gittata. Quest’anno aveva già vinto al Giro d’Italia, la tappa dell’Etna, e nel 2020 aveva già saputo lasciare il segno al Tour de France. Questa volta il gruppo non ha lasciato troppo spazio ai fuggitivi: Kamna ha sfruttato fino all’ultimo il lavoro del compagno di squadra e di avventura Schachmann ed ha tenuto a distanza i migliori fino agli ultimi, ultimissimi metri. Poi, però, quando Vingegaard e Pogačar hanno acceso la miccia, li ha visti passare di fianco e ha dovuto accontentarsi del piazzamento.

FLOP

Adam Yates (Ineos Grenadiers): Era uno dei grandi favoriti di giornata, lui stesso aveva detto di sentirsi bene e fiducioso in vista di questa frazione. Inoltre, aveva passato le tappe precedenti senza particolari problemi, rimanendo sempre ben piazzato e coperto. In realtà, poi, il britannico non ha accusato un grande divario dai primi due (ha tagliato il traguardo a 29 secondi da Pogačar), ma il nono posto nell’ordine d’arrivo è probabilmente sotto le aspettative. Ha tempo per rifarsi, ma l’impressione è che i primi due siano, al momento, irraggiungibili.

Nairo Quintana (Arkéa-Samsic): Il discorso può essere molto simile a quello fatto per Adam Yates. Il colombiano non è crollato e non è sparito dalla classifica, tenendo il passo dei migliori fino al momento decisivo della frazione. Quintana ha poi pagato, come tanti altri, il livello eccezionale raggiunto da Pogačar e Vingegaard e finendo dietro anche ad altri corridori. Alla fine l’ordine d’arrivo dice 15esimo posto, una posizione non in linea con quello che si poteva aspettare dal 32enne su un arrivo del genere, dopo le belle prestazioni degli scorsi giorni.

Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe): Sì, ieri era caduto e i segni delle ferite erano evidente al momento di tagliare il traguardo di Longwy. Lui, però, nell’immediato dopotappa aveva dichiarato di non avere riportato grossi problemi e di essere molto fiducioso in vista della frazione di oggi. Alla fine, però, il russo è stato uno dei primi “big” a staccarsi, rimanendo attardato giusto dopo qualche chilometro di salita. Visto come si era messa, il 26enne di Vyborg è riuscito comunque a limitare i danni, perdendo “solo” 1’39” dal duo Pogacar-Vingegaard. Rimettere in piedi il discorso podio, però, sarà complicato.

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